Sapori di Zanzibar: la cucina

cucina di Zanzibar

cucina di Zanzibar

Foto di Public Domain di Hoff36

 

Il paradiso di Zanzibar viene raccontato anche attraverso la cucina zanzibariana un mix perfetto ed armonioso delle diverse influenze culturali che hanno attraversato l’isola nel corso degli anni. La cucina di Zanziba profuma di India, di Cina, di Arabia, di Portogallo, di Inghilterra.  I prodotti di mare che tanto ritroviamo nella cucina zanzibariana raccontano  degli abitanti di Zanzibar, soprattutto pescatori, che provenienti dall’Africa basavano la loro dieta in particolar modo sul pesce. In tavola si consumavano tonni, sgombri, polpi, aragoste, calamari ed ostriche. Il tutto veniva speziato con ingredienti nuovi portati tra il nono ed il decimo secolo dagli arabi. E allora nuovi ingredienti rendevano la cucina zanziabariana più sofisticata e più elaborata. Poi fu il turno delle influenze portoghesi tra il quindicesimo ed il sedicesimo secolo quanto introdussero alimenti come mais, ananas e manioca. Il sultanato Oman che cacciò i portoghesi nel lontano 1651 introdusse tantissime tipologie di spezie e, intensificando i rapporti con l’India, portò sull’isola alimenti nuovi come il curry. Ecco che dunque entra in scena nella tavola di Zanzibar anche la speziata India.

Ma la cucina zanzibariana ha subito influenze anche dagli schiavi i cui discendenti hanno mantenuto nel corso degli anni le loro abitudini e le hanno introdotte nella cucina dell’isola. A loro vanno i fagiolini bolliti, le patate dolci ed altri piatti semplici e poveri.

Viene poi il turno degli europei che si introdussero nel diciannovesimo e nel ventesimo secolo portando piatti come la bistecca al pepe.

La Cina ha avuto il merito di collaborare con la Tanzania e di diffondere alimenti come la salsa di soia.

Il risultato di tutte queste influenze sono piatti tipici come il Sorpotel (un bollito misto fatto con diversi tipi di interiora e carne di maiale, speziato); come la  Torta di spezie ( una torta dolce con cannella, cioccolato e altri sapori speziati);  come il Boku-boku (Uno spezzatino di carne piccante cotto nel frumento) , come il Pane alle nocciole e datteri ( si consuma per tradizione alla fine del ramadan); come la Carne pilau, lo Squalo al pepe, il Pwewa wa nazi (“polpo con cocco”).

Ma dove assaggiare le prelibatezze della cucina di Zanzibar?

Se si viaggia a Stone Town è bene ricordare che al calar della sera, la gente si riunisce e si siede sui barazas (la seduta rialzata che riveste molti degli edifici), mentre l’odore della cucina di Zanzibar permea l’aria. Ci sono una serie di ottimi ristoranti ma se siete alla ricerca di un ambiente informale sulla spiaggia Livingstone è il più frizzante, con sedie di tela e tavoli in legno nella sabbia a due passi dalla riva del mare. Mercury (dal nome di Freddy Mercury, il figlio più famoso di Zanzibar) è un’altra buona scelta. Gli amanti del caffè dovrebbero puntare dritti a Zanzibar Coffee House nel cuore del centro storico di Stone Town (vicino al mercato);

Non solo servono il miglior caffè della città, ma la loro selezione di dolci e pasti leggeri è anche tra le migliori. Se siete in vena di cibo italiano, il luogo più conviviale è Amore Mio che ha una splendida vista sull’oceano. Qualunque cosa facciate, assicuratevi di trascorrere almeno una serata al Forodhani Gardens, il mercato notturno, dove potete assaggiare diversi spuntini che rappresentano il miglior cibo di strada in Africa. Qui troverete numerosi piccoli barbecue con spiedini di pesce, code di aragosta, gamberi e tanto altro anche per i vegetariani. Se si desidera una superba introduzione alla cucina Swahili, da non perdere il buffet Swahili ospitato intorno alla piscina al Serena Inn. Gran parte del cibo è cucinato sul barbecue con  pesce fresco e saporito.

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